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Come Gesù

Sono certo che qualche persona, la quale si trova in consonanza con me, legge questi miei pezzi per condividerli nella gioia. Sono pure certo, perché i fatti me lo hanno confermato, che altri legge questi miei scritti per trovare in essi di che accusarmi: ha trascritto uno solo delle centinaia degli scritti di questo sito solo per accusarmi. È la vita.

Continuo a scrivere per chi, fosse anche una sola persona, si serve dei miei scritti per meditare e per irrobustirsi. Infatti chi legge per demolire, per prima cosa fa il male a se stesso: si nutre di veleno.
Prima di me, il mio maestro si trovava nella mia stessa situazione. Egli parlava a tutti per illuminare, per rinfrancare e per liberare la gente dai gravami della Legge e dei farisei, che adoravano la lettera della legge e la superficialità degli usi, ma non adoravano Dio in spirito e verità.
Ai suoi discorsi liberatori dalla superficialità per sottolineare la profonda semplicità dell'essenziale, erano presenti anche farisei, sadducei, ispettori del tempio e scribi, ossia legisti. Questi erano presenti per "coglierlo nelle parole e avere spunti per accusarlo".

La storia è sempre la stessa. Non la cambiò Gesù. Non la cambieremo noi.
Eppure Gesù ha continuato tra le persecuzioni degli uni e l'amore riconoscente degli altri. Egli vedeva chiaramente la perfidia dei farisei, anche quando lo chiamavano "Maestro""
Gesù era fedele a Dio e all'incarico che Dio gli aveva affidato. Fino a subire la morte.
La morte! Spaventa. Eppure anche la morte può diventare testimonianza: i martiri.

Altre piccole morti quotidiane sono disseminate nel cammino di chi parla con le parole di Gesù. Morti che gli scribi del tempo d'oggi procurano a chi liberamente parla e agisce alla luce di Gesù.

GCM, 13.07.03