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Nemici

Scorgere, in chi mi ostacola o in chi mi è nemico, la faccia del figlio di Dio (ramingo quanto si vuole, come il figliol prodigo, ma sempre figlio) è un aiuto al perdono verso i nemici.
     Però l'esercizio a vedere i figli di Dio nei nostri nemici è un esercizio ostico, scabroso. Appena noi, nella fede e grazie all'amore dello Spirito Santo, siamo entrati nella prospettiva di vedere nel nemico un figlio di Dio, quello ce ne combina una di nuova, e scorgiamo in lui l'immagine del re delle tenebre.

Gesù mi dice: ama il nemico, benefica chi ti fa del male. Eppure lui stesso tratta i suoi nemici da sepolcri adornati, marci dentro. Poi lui guarda il Padre, e si accorge che suo Padre tratta con lo stesso dono del sole e della pioggia, buoni e cattivi. Non è stato per nulla facile, neppure a Gesù, amare i suoi nemici.    
     Però è riuscito a pregare per loro: Perdonagli, o Padre, perché sono degli ignoranti! La preghiera non offusca la mente: pur pregando per i crocifissori, Gesù non li "copre col manto della misericordia", fingendo di vederli buoni. Ignoranti erano, ignoranti!

E' pur vero che ogni peccatore può essere un futuro santo. Ogni nemico un futuro amico. Ma quando? Ma quanto mi resterà ancora da patire?
     Da qualunque lato consideri il mio rapporto con chi mi fa del male, decidendo di perpetrarlo, resta sempre in ballo una ragione oscura, un motivo per sentire scalfita la mia serenità.
     Il mio rifugio, la mia pace è in Te, mio Padre. Se guardo il mio rapporto con il mio nemico, scopro sempre delle incrinature. Se mi metto in Te, tutto diventa pace. Tu solo restituisci alla mia vita il sorriso, la voglia di vivere. Una voglia così forte, che nessun nemico me la può togliere. E dalla mia pace in Te, scoprirò volta per volta il mio atteggiamento con i nemici.

GCM, 26.08.03