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La fiducia dei piccoli

I cattolici doc in Italia sono una minoranza. Purtroppo è una minoranza con la mentalità e con i difetti di maggioranza.
     La chiesa pacelliana è passata da molto tempo, ultimo bagliore della cristianità gregoriana.
     Ora siamo minoranza. Con tutta la benedizione inclusa nella minoranza. Piccolo gregge che non deve temere. Poveri di Israele, che appoggiano la propria forza soltanto nel confidare nel Signore.

La minoranza soltanto può essere formata da quei miti, che erediteranno la terra. Il mondo si è rinnovato non grazie alle dinastie, che si estinguono, ma grazie ai poveri, ai contadini, ai piccoli, che hanno continuato a figliare, oltre le calamità, dopo le guerre e le invasioni.
     Dio ama i piccoli. Perciò ama le minoranze.
     La mentalità del minore, non è la mentalità del vincente, ma la serenità dell'umile. Serenità che soltanto la fiducia in Dio può creare, sostenere, alimentare. Dio ci rende sereni, nel momento in cui ci affidiamo a lui: "non temere, piccolo gregge". La dinamica della serenità è la stessa dinamica della preghiera, quando preghiera è.

E la preghiera è innestata sulla fiducia. Mi fido di mio Padre e perciò lo prego, mettendo, nelle sue mani e nel suo cuore, la mia vita e il mio desiderio e le mie necessità.
     Si avvera uno strano senso di serenità, quando ci affidiamo a lui. Se seguiamo il dovere di diventare santi (oh! tristi ricordi della fanciullezza e della vita collegiale!), allora la santità frena la preghiera. Se impariamo soltanto a confidare in Dio (" la tua fede ti ha salvato", non la tua santità!) allora siamo sereni, perché diventiamo contenti del nostro fidarci.

GCM,  03.12.03