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Fede crescente

Il re Acaz, ai tempi del profeta Isaia, era molto indeciso. Il profeta gli indica una via nuova per risolvere i suoi problemi. Acaz resta titubante. Il profeta, per rassicurarlo, gli propone di chiedere un segnale di conferma. Acaz, anziché rassicurarsi attraverso questo segnale, rifiuta la proposta. Il suo rifiuto è motivato da un timore religioso: "Non chiedo il segnale, non voglio tentare Dio!".
E' chiaro: Acaz rifiuta la parola del profeta, per un motivo religioso. Religione come impedimento della fede nella parola del profeta.

Passiamo a un altro episodio, più sconcertante, anzi tragico.
Gesù si trova, accusato, davanti ai giudici ebrei del Sinedrio. Egli afferma la verità di sé: "Vedrete il Figlio dell'Uomo partecipe di Dio!". La religione del Sinedrio, a cominciare dal sommo sacerdote Caifa, fa sbottare tutti: "Gesù ha bestemmiato!". Gesù ha commesso un peccato contro il sentire religioso dei membri del sinedrio. Egli affermava una verità di fede, mentre la religione dei sinedristi rifiutava tale verità.
E' chiaro: anche qui la religione tradizionale si oppone alla fede.

La fede cammina, mentre la religione tende alla staticità, al dogmatismo, a divinizzare la religione, che pretende di soffocare la fede: "ha bestemmiato!" gridano i sinedristi.
Anche il cattolicesimo è zeppo di sinedristi: nel dogma, nell'etica, nella liturgia. Essi tendono di arretrare la fede.
Per fortuna, e per grazia, viene uno Spirito Santo, che ispira Giovanni XXIII ad "aggiornare".

GCM, 20.12.03