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Chiesa di laici

Si dice: nella Chiesa si è aperto il tempo dei laici. La teologia del laicato, dopo Congar, si è sviluppata. Già parlando di laicato si ammette l’esistenza di un clero. Perciò la divisione della Chiesa per livelli, non per carismi e funzioni.

     Oggi il cattolicesimo diventa visibile e operante, grazie ai "laici". I laici creano e sviluppano nuovi movimenti, e li mantengono nel rango del laicato. Grazie alle penetrazioni nel mondo di focolarini, di carismatici, di neocatecumenali, di piccoli fratelli e piccole sorelle, della comunità di S. Egidio, la Chiesa è conosciuta ed è presente.

     E’ questo il nuovo fiorire (la novità degli inizi) di Cristo. In tutta la storia della Chiesa, le novità nascevano dai laici (ci dice nulla Francesco d’Assisi?) e poi perdevano slancio, quando venivano sequestrate e incanalate dal clero.

     Il clero, quando sarà purificato dal potere, manterrà il proprio carisma e la propria funzione, ma non sopra i laici, bensì di fianco ai laici, perciò non come potere, ma come carità e amore. Avverrà che solo il prete, che si farà laico, si sentirà finalmente prete. Un bagno nella laicità, costituirà il nuovo battesimo dei preti.

     Le varie funzioni nella Chiesa non possono scomparire, perché sono doni dello Spirito Santo. Ma il loro esercizio non sarà attuato, se non dipendente dallo Spirito Santo che suscita l’amore. Anche dal clero (e dalla gerarchia) scompariranno la supponenza, l’arroganza del potere, la presunzione dei principi ideologici, per lasciare larghi spazi all’amore, all’accoglienza, all’ascolto, al gioire insieme per l’opera e per il pensiero dei fratelli.

     Or dunque nella Chiesa si è aperta l’epoca dei laici, perché la storia sta rinnovandosi nella laicità. E’ proprio grazie alla laicità, che la Chiesa sta purificandosi dal potere. Eccetto che la laicità, anche dentro la Chiesa tra i fedeli, non si trasformi in laicismo (dominio dei laici).

     GCM 01.06.04