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Persecuzione

L'ottimismo è una virtù. Come la gioia. La gioia è anche un diritto. Soprattutto la gioia che sgorga dal saperci e dal sentirci tuffati, attraverso il nostro Gesù, in Dio, che è pienezza di vita.

Eppure le insidie contro la gioia sono numerose. Principalmente le insidie che si possono evitare, perché tramate liberamente dal nostro caro prossimo oppure da noi stessi.

La suocera che perseguita la nuora, senza motivi patenti.

I compagni di scuola contro l'alunno secchione, oppure contro quello asino.


Poi si avverano persecuzioni più subdole: quelle culturali e quelle all'interno delle religioni.

Le persecuzioni culturali: ogni volta che una ideologia crea un modo di pensare e di criticare, che non riconosce dignità ad altri modi di pensare. Ricordiamo ancora tutti il periodo italiano, durante il quale chi non pensava marxista era bollato da deficiente. E stiamo vivendo pure in un periodo, nel quale chi non è agnostico e laico, non ha diritto di entrare nei recinti della cultura.

Le persecuzioni religiose. Che dire dell'Inquisizione e del Santo Ufficio? E che dire del subdolo terrorismo fondamentalista, dovuto al serpeggiante giansenismo, che invase i manuali di teologia e i confessionali delle parrocchie?


Più grave ancora è la persecuzione contro le religioni, in particolare l'eterna persecuzione contro il cristianesimo.

In alcuni paesi islamici è endemica: Indonesia, Afganistan, Iran, Sudan, ecc. Nei paesi del comunismo è stata feroce e lunga.


Oggi è scatenata una nuova e diversa persecuzione: il libertarismo industriale in molti casi attua una persecuzione continua serpeggiante silenziosa, soffice ed efficace. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: il crescente ateismo, l'agnosticismo smaccato, la sregolatezza morale. Fede e senso religioso della vita vengono soffocati. Non è persecuzione questa?


GCM 20.11.01