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Benedizione

Nelle tradizioni cattoliche troviamo un largo spazio offerto alle benedizioni, impartite sopra persone, animali, oggetti.
     Le interpretazioni di questi segni (dei quali il più usato è il tracciare una croce) sono molteplici.
     Alcuni credono che esse siano un segno magico, che misteriosamente produce un beneficio, il quale dovrebbe controbilanciare un male o addirittura gli effetti di una magia nera. Sotto qualche aspetto, esso è un esorcismo in formato lilliput: da una parte il malocchio (prodotto da satana), dall'altra il controbilanciamento della benedizione (prodotto dal ministro di Dio).
     Altri interpretano la benedizione come una specie di sottoprodotto della messa e una continuazione-ripetizione del congedo dato alla fine della messa. La messa è il contenitore di ogni benedizione, e dalla messa si attinge ogni beneficio per il cristiano.

Chi riflette, guidato da sensibilità biblica, si riferisce alla "beracà", la benedizione che proviene da Dio. Egli è il creatore: ciò che dice, realizza, come è illustrato dal libro della Genesi. Dio è Bene, la sua parola rivolta fuori di sé, al mondo e all'uomo, scatena un'orgia di bene: è benedizione.
     Chi ha fede in Gesù, che ci rende degno di Dio ossia "giusti", sa che in Gesù è conservata ogni benedizione proprio personalmente. Gesù genera il bene, con la sua parola e con la sua presenza. Noi cristiani, partecipiamo della persona di Gesù, grazie alla nostra fede. Noi, quindi, siamo, come lui e in lui, la benedizione del mondo. Anche Lot da solo o con pochi poteva essere la benedizione di Sodoma e salvarla.
     Per esempio, le nostre case non sono benedette soltanto perché un prete le spruzza di acqua santa, ma soprattutto perché la nostra presenza di cristiani le nobilita, le purifica e le santifica.

GCM,04.01.03