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Solo il Medio Evo?

Pochi cattolici frequentano le manifestazioni di fede, che si svolgono nei raduni domenicali. E questi pochi non raramente sono tuffati nel Medio Evo e oltre.
     Infatti le formule rituali che si usano in quei raduni sanno lontano un miglio di ebraismo e di Medio Evo.

I cattolici del Medio Evo erano sparsi e ciascuna comunità aveva i propri riti particolari.      La creatività medievale componeva preghiere comunitarie a iosa, quasi sbizzarrendosi nell'inventare nuove formule.
     Quando arrivò - fu vera gloria? - l'unificazione della liturgia cattolica, molte di quelle invenzioni confluirono nella nuova disciplina, talvolta ritoccate, talvolta riprese di peso. Oggi ce le troviamo tradotte, più o meno bene, in italiano e ci vengono ammannite come primizie eterne.
     E i secoli che ci separano dalla mentalità e dall'udito medievale non hanno influito per nulla? - sì, ci furono aggiustamenti, la maggior parte formali, dovuti all'Umanesimo. Ma la sostanza medievale e la formulazione medievale rimangono.

Possibile che oggi siano morti tutti i creativi che si interessano di raduni cristiani? Possibile che le grandi novità moderne nella liturgia si riducano a, talvolta maldestre, traduzioni dal latino post-classico, e all'introduzione in chiesa dei soliti frin-frin chitarristici? Dove è stata nascosta la riconosciuta vena creativa di alcune persone, per esempio di David Turoldo?

Siamo diventati poveri di idee e di senso estetico, in un mondo che è ricco di informazioni?
     La chiesa cattolica non può essersi fermata a un stanco e vieto Medio Evo, per quanto attiene alla preghiera comune, né può ritornare esclusivamente alla mentalità (talvolta crudele: perché non dirlo?) dei Salmi.
     Le preghiere degli uomini del 2000 devono essere attagliate al 2000.

GCM, 09.05.02