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Sacerdozio

Un amico ogni tanto mi stuzzica con proposizioni, che sembrano strane. Io non posso far il nome di quest'amico, perché lui me l'ha proibito. Perciò continuo ad affibbiargli il nome fittizio di Angelo (da certi angeli è bene prendere un po' la distanza!).
      L'ultimo suo stimolo è questo: "Nel cristianesimo non è necessario il sacerdozio. Possiamo aver la fede in Gesù anche senza sacerdoti!".
      L'ho lasciato parlare, per capire meglio la traduzione più recente di un'antica teoria.
      La sua conversazione continuava a imperversare.

      Gesù non era un sacerdote, diceva. Gli Apostoli anche dopo la risurrezione di Gesù, continuavano a recarsi al Tempio di Gerusalemme. Predicavano Gesù, radunavano i fedeli per la preghiera e per il ricordo di Gesù. Non pensavano neppure lontanamente di essere sacerdoti.

      Oggi ci sono due fenomeni, che appaiono contrastanti.
      Il primo è un calo di sacerdoti di tipo corrente, tanto che sembra di andare verso la loro estinzione. I seminari sono edifici faraonici, che ormai restano svuotati o sono adibiti ad altri usi.
      Il secondo è la richiesta di consacrare sacerdoti uomini sposati o donne. Ossia, si vuole riformare il sacerdozio tradizionale. Lo si potrebbe fare, perché il sacerdozio è un'invenzione che appare durante la storia della chiesa, sebbene i teologi abbiano cercato di trovare la sua istituzione nella Bibbia.

      Come l'organizzazione ecclesiastica ha creato il sacerdozio, che non fu affatto necessario agli inizi (la fede in Gesù, quella sì fu sempre presente e necessaria!), così oggi potrebbe sia cambiare le forme del sacerdozio, sia farne a meno.

      Di fronte a queste idee di Angelo (non del tutto originali però), io non ho fatto null'altro che riflettere e ricordarmi di secoli di teologia sul sacerdozio cattolico. Tuttavia in Angelo vedo un interesse ardente per i problemi della chiesa.

GCM 07.01.02