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Fede e speranza

Togliere speranza è forse il compito dell'annunciatore di Gesù? non è invece suo compito scovare ogni speranza e includerla nella grande speranza che è il Vangelo della vita?
    Molti sperano di guarire le proprie profonde ambasce attraverso superficialità e peccati, attraverso il divertimento o il talamo, attraverso l'orgia o la droga. I mezzi, talora, sono orribili, perché si affiancano ai mezzi terroristici. Ma se sbucciamo la scorza dei mezzi, e andiamo alla dinamica del motore primo, troviamo l'angoscia, che s'illude e spera di svanire.
   Saddam, Bin Laden, Bush e il Papa sono mossi tutti dalla stessa radice: sperano di raggiungere i loro risultati. Certo: i meccanismi differiscono: armi chimiche o abbattimento sacrificale delle due torri, guerra o preghiera e amore.

Tra i cattolici esiste un divario fra il devozionalismo e la fede in Gesù, fra l'affidamento ai santi, e la radicazione sulla pietra angolare, che è Cristo. Eppure in ogni manifestazione si nasconde l'unica speranza di salvezza.
    I mezzi sono diversi: religione nel devozionismo, fede nell'adesione a Gesù.

Chi ha la fede non può denigrare le devozioni. Anch'esse racchiudono speranza. Chi ha devozione deve tendere alla fede, salendo oltre la religione.
    Purtroppo una vasta parte di cattolici praticanti sono fermi alle devozioni e alla religione, fissata come assolutista, e si scandalizza se chi ha il dono della fede non aderisce alle devozioni.
    C'è posto per tutti, perché tutti nutrono speranze, senza le quali la vita si estinguerebbe. Tuttavia è da desiderare che i devozionisti fissi, si aprissero alla fede.

GCM      28.10.02