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Nuova profezia

      Dio per rivelarsi non ha bisogno di nessun sistema filosofico. Forse non l'avevano capito taluni regolatori degli studi di teologia, imposti nei seminari.
      Dio è libero di servirsi di qualunque pensiero filosofico, e anche semplicemente dell'asina di Baalam.

      I sistemi filosofici servono appunto per sistemarci alquanto con il pensiero nel nostro mondo. Non sono necessari a Dio.
      Se, durante gli anni dello studio di teologia, mi avessero messo in mano la Bibbia e me l'avessero fatta gustare, e se m'avessero indotto dolcemente e felicemente a pregare, m'avrebbero preparato alla profezia, ossia a entrare nella "scuola dei profeti".

      Il profeta si inserisce nelle realtà presenti per immettervi, lievito sano, la parola di Dio.
      La parola di Dio è viva. Chi la riceve, ne gode tutta la vitalità. Chi vi si oppone, può sentirla scoppiare dentro di sé, poiché la parola di Dio nessuno la soffoca.
      Perfino quel profeta dell'Antico Testamento, che pretese di trattenere in sé la parola di Dio senza farla viva con il comunicarla, la sentì scoppiare nel suo intimo, come fuoco divorante le ossa.

      Inserirsi nella realtà umana è necessario alla Parola che promana da Dio. In ogni realtà. Il nostro inserimento nella stampa, nella radio. Nella televisione, in internet, è dettato non solo dal "servirsi dei nuovi mezzi", ma anche e di più, dalla missione di fecondare questi mezzi, immettendo in essi Gesù attraverso la nostra presenza di credenti. È urgenza di incarnazione.

      Purtroppo la religione, in quanto tale, arriva sempre in ritardo nell'accettare i mezzi più recenti. E, purtroppo ancora, quando li raggiunge, spesso se ne appropria e li sacralizza, sterilizzandoli.

GCM 10.12.01