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Oratorio della Concezione

"Nel 1325 fu dato principio in Vicenza alla piccola chiesa della Concezione della B. Vergine vicino a quella di San Lorenzo, da Michel de Magni Vicentino; la qual per la sua morte rimanendo imperfetta, fu in breve finita da Uguccione suo figliolo" (S. Castellini, Storia della città di Vicenza, Libro XIII, p. 47).

All'Oratorio si accedeva anche attraverso la porta che si apre tuttora nella quarta campata del Tempio.

   

Era costruito nell'angolo tra la parete occidentale e il braccio del transetto, alterando così la simmetria del Tempio.

L'Oratorio fu rifatto nel 1642 su disegno dell'arch. Antonio Pizzocaro: aveva pilastri corinzi e un frontone triangolare

 

 
Incisione in rame acquarellata di G. Perottini, 1834

All'interno (cfr. Boschini, 1676) c'erano quadri di Giambattista Maganza, di Giulio Carpioni e di Francesco Maffei (tra questi una Vergine che appare a San Giovanni Evangelista che scrive l'Apocalisse). Tutti sono andati perduti.

E' rimasto soltanto un affresco, tuttora visibile sulla fiancata occidentale, ma di difficile lettura, rappresentante un angelo.

C'era anche una statua di Antonino da Venezia, rappresentante la Madonna della Misericordia (1435 ca.) che ora è conservato nella Basilica dei ss. Felice e Fortunato.

Nel 1803 vi fu sepolto Ottone Calderari.

Fu poi sconsacrato e quindi venduto a privati.

Nel 1806 fu trasformato in deposito delle pompe per l'estinzione degli incendi.

Nel 1834 divenne abitazione privata, come ben evidenzia la litografia di Marco Moro (1850)

Nel 1909 fu demolito per isolare la chiesa.
Nel corso di questi lavori, in memoria di Fedele Lampertico (una lapide sulla facciata lo ricorda), venne messo in luce un tratto di strada romana, tuttora visibile lungo Corso Fogazzaro.

Due lapidi murate nell'atrio di palazzo Da Schio (Ca' d'Oro) ricordano le vicende della piccola chiesa.