IL CHIOSTRO


"Semplice quanto elegante architettura di un acerbo classicismo, dovuta a maestranze locali che si è pensato, con qualche attendibilità, legate alla maniera di Tommaso Formenton" (Barbieri-Cevese, 2004)

Nella Cronicha che comenza dell'anno 1400 si legge: a mezzo Agosto. In Vic. in lo convento de s. Lorenzo fo fenido de far da novo lo inclaustro de frati Conventuali dell'ordine de s. Francesco.

Il Barbarano (Historia, libro V) ci dice che - a fine secolo - il chiostro è tutto dipinto dei miracoli del P. S. Francesco.
 

E' opera quattrocentesca, (1492?), ma ricostruita interamente nel 1508.

Pilastrini a sezione quadrata, ionici, bianchi e rosati,sorreggono le arcate.
Volte a crociera nel portico.

Al centro, vera da pozzo della fine del '300: in ogni faccia stemma dei Loschi.
Qui collocata nel 1914.

Alle pareti sculture e lapidi di varia epoca

 

Dal chiostro si accede all'Aula Francescana attraverso una porta che si apre sul fondo del lato occidentale 
Interessanti le bifore arhiacute (seconda metà del Duecento) che danno luce alla sala del Capitolo, fiancheggianti una porta architravata quattrocentesca.

Ai primi del '600, adiacente, fu costruito un secondo chiostro, inglobato nel 1922 nell'edificio ora adibito a scuola. Pochi i resti.



La pianta del Monticolo (1611) mostra chiaramente al n. 31 la chiesa di S. Lorenzo con i due chiostri adiacenti.






































Nel 1628 il Castellini parlando dei due chiostri dice: "due chiostri ampi e dipinti e con alcune sepolture" (in G. Barbieri, 2000).






























 








 

 

 

 

 

 

 

 

La fiancata occidentale

 
Il lato ovest offre la visione della fiancata occidentale del tempio, decorata, come quella orientale e la facciata, da archetti pensili e ritmata da lesene, dalle finestre oblunghe e dai caratteristici occhi rotondi.


Oltre il transetto si innalza il campanile romanico, anch'esso illeggiadrito da archeggiature cieche, in sei ordini.