San Salvatore

Relativamente all'ubicazione della Chiesa di San Salvatore, sono due le ipotesi più frequentemente formulate dagli studiosi: o in Carpagnon  (come, per esempio, sostiene il Barbarano) o nella attuale via San Francesco Vecchio, nei pressi della attuale Piazza Castello.

Stando a questa seconda ipotesi (Rumor, Sartori, tra i più recenti), dopo la morte di San Francesco, quando i frati vollero onorare il Santo con una costruzione più adeguata, sulla chiesa di San Salvatore, sarebbe stata costruita una nuova chiesa dedicata al Santo, quella i cui resti si possono ancor oggi vedere.

A favore della tesi che San Salvatore fosse in Carpagnon (e non sappiamo, comunque, dove precisamente) e non sul luogo dove poi fu costruita San Francesco è il testamento del 31 agosto 1299 di Giovanni di Albetone (Archivio di Stato, Fondo di S. Michele, pergamena n. 1), letto da Francesca Lomastro (1981).

In questo documento, il testatore nomina come destinatari dei suoi beni molte chiese, tra le quali la chiesa di San Salvatore e quella di San Francesco, distintamente.

Si legge:
Item relinquo loco conventui et ecclesiae Beati Laurencii fratrum minorum de Vincencia quinquaginta libras denariorum......in utilitatem, refectionem vel edificationem ipsius ecclesie........
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Item relinquo ecclesie sancti Francischi de Vincencia sexaginta solidos parvorum quos dispensari iubeo in utilitatem et edificationem ipsius ecclesie....
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Item relinquo pauperibus de Sancto Salvatore sexaginta solidos parvorum pro anima mea meorumque parentum......



 




 

 

 

 

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San Francesco Vecchio

Resti della chiesa tardoromanica del XIII secolo sono visibili accedendo al civico n. 18 di Piazza Castello, nei pressi della attuale Via San Francesco Vecchio (cosiddetta per distinguerla da San Francesco "nuovo" in Borgo Pusterla, dove era anche il convento delle Clarisse).

Appartengono alla parete nord e a quella occidentale, sulle quali si possono notare due file di archetti a tutto sesto; ogni coppia di archetti è alternata a una lesena. "Di carattere più lombardo e padano che veronese. Evidente il richiamo a motivi decorativi del romanico pavese. (Arslan)

Nella CTR (Carta Tecnica Regionale) si vede, segnato in rosso, parte del perimetro di San Francesco, che si trovava a sud di Piazza Castello e a este di Mure Pallamaio, nella zona della attuale Via San Francesco Vecchio. La freccia indica l'accesso da Piazza Castello (civico n. 18).

La chiesa rimase aperta al culto fino agli inizi del 1600; fu quindi distrutta e adattata, con ciò che restava dell'antico convento e con i fabbricati adiacenti, a sede del Seminario Diocesano (fondato nel 1565).

Nella pianta di G. Monticolo (1611) è indicata con il n. 46 e la denominazione S. Franc. vecchio Seminario.

Nelle adiacenze, i frati costruirono anche un chiostro di cui si trova menzione in documenti del 1237 e del 1241 (Mantese).