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2 Enzo

02.04.12

Buonasera Padre,
                            comprendo la sua pena e posso confermare, vivendo da spettatore di certe vicende, il senso di scoraggiamento che si insinua nel cuore, quando, pur portando l' esempio, non si viene creduti. E' desolante realtà scoprire che per tanti è meglio una realtà mediocre che appaia sicura, piuttosto che avventurarsi nella luce di Gesù, che offre sempre novità. Sembra che per molti sia una vergogna, una cosa fuori dal tempo e dallo spazio...ma,basterebbe un pò di Fede!
Come Lei ha affermato giovedì scorso 29/03 il confine è ben definito. O si crede oppure non si crede, non esistono mezze misure. Personalmente anche credendo, mi sono reso conto che, nel corso degli anni, le difficoltà del proprio ego (che secondo me resta il nemico più difficile da domare e da ammansire) impongono continue correzioni e aggiustamenti.
Io e mia moglie siamo sposati da poco, appena 33 anni.., ma il dono più grande, dopo la vita, la famiglia, la possibilità di avere Fede, è stato il fatto di essere cresciuti assieme, anno dopo anno, impegnandoci reciprocamente nel costruire la nostra piccola chiesa. Mi riferisco al nucleo composto da noi due e dalle figlie. La parte nucleare insomma.
Ma che gioia poter recitare tutti assieme una piccola, breve preghiera, al mattino, anche se il sonno si fa ancora sentire, e, ancora, la sera dopo una giornata che ci ha visti tutti impegnati nelle incombenze di casa o del proprio lavoro. E' una gioia impagabile, che ci permette di sentire la mano di Gesù nella nostra, mentre si recita il Padre Nostro, e non ci fa sentire soli, soli con idee o teorie che hanno il tempo che trovano..e che vanno a sciogliersi come la brina del mattino all'apparire del sole! E, volgendo lo sguardo, mentre si riceve l'Eucarestia, incrociare quello dei propri cari, e pensare: .. è vera Comunione con Lui!
Grazie: e sempre grazie che Gesù ci manda..ma che impieghiamo un tempo interminabile per definire. La mia preghiera va ora a questi fratelli, affinchè possano credere a loro volta. Questi doni non si possono tenere solo per sè, altrimenti che frutto darebbero?
Enzo