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Per una mostra di pittura

 

Presso S. Lorenzo avete esposto una mostra di soggetti diversi, opere di autori non tutti cristiani. Che significato ha un tipo di mostra simile?
                                               G. B.


Credo che la risposta sia semplice, quasi ovvia. Non vorrei qui ripetere quanto dissi alla presentazione della mostra di cui Lei parla. Perciò Le trascrivo la breve introduzione che mi permisi di fare in apertura della mostra.

Manifestare vita è vanto dell’arte.
La vita è celata dentro l’involucro della carne, eppure traspare. Lo spirito dell’uomo infatti traspare attraverso anche i suoi occhi e quanto gli occhi ammirano, catturano, rivedono ed echeggiano. Tuttavia ogni manifestazione umana, per quanto ardente, si ridurrebbe a un balbettio, necessario sì ma incompleto, se non includesse naturalmente la presenza dello Spirito di   Dio, che sempre riaffiora.
Perciò l’arte balbetta, tenta, intuisce, e poi, incitata dallo Spirito, esplode.
Lo Spirito di  Dio conduce all’unità delle tre Persone divine. Egli poi muove l’uomo e lo conduce a sua volta necessariamente all’unità con  Dio e con la natura. L’arte è pregna di un unico esprimersi, un ritorno faticoso a prima di Babele. Essa è obbligata, costretta ad unire molti linguaggi in espressioni analoghe.
Una mostra collettiva perciò è un simbolo di unità, tra molti mondi umani, congiunti però nella tensione verso il bello, il sentito, l’espressione dell’inesprimibile.
Talvolta l’artista non avverte, eppure egli concorre a unire sentimenti e persone, anche dentro una società che sembra disgregarsi. Niente di bello e di unificante si sottrae all’intrinseca missione dell’artista. Niente, neppure l’ambizione personale.
Anche nella presente collettiva, possiamo cogliere l’”uno” attraverso la molteplicità dei colori, delle atmosfere, dei linguaggi, che sono le sillabe di un’espressione unica, mai completata. Anche una mostra collettiva è tensione verso l’unificazione delle persone.
E tale tendenza all’unità è fondamentale ripercussione dell’attrazione a  Dio e di  Dio. Perciò questa mostra collettiva si sposa serenamente al chiostro che la ospita e che s’abbandona all’abbraccio di una chiesa. E tutto si eleva a magnificare  Dio, dentro e oltre l’universo.

Vicenza 07.06.08