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Il vuoto

Da quando sono venuta a conoscenza che mio marito se l’intendeva con un'altra donna, m’é cascato il mondo addosso. Sento attorno a me un vuoto, ho perso ogni interesse per la casa e per i figli, i quali pure mi hanno dato dispiaceri: c'è chi ha rubato e chi si è dedicato agli spinelli, io stessa mi sento inutile.
R. D.

La sofferenza di R.D. è grave e facilmente comprensibile. E va rispettata, almeno finché dura. Prima di guardare un po' più addentro il comportamento del marito, il quale afferma che per lui la faccenda è chiusa, e prima di capire la sofferenza della moglie, è necessaria la domanda: vuole davvero R.D. uscire dalla sofferenza e guardare avanti a sé? Essere padrona della propria vita?

Dalla lettera emerge chiara una situazione di fondo: R.D. ha affidato la propria vita agli altri. Infatti fino a quando lei si era appoggiata al marito, immaginandolo sicuro e saggio, si era sentita difesa e sostenuta. Quando si accorse che non poteva fidarsi neppure del marito, si scoprì vuota. È questo il destino di chi affida la propria sicurezza a persone o ad avvenimenti esterni (ricchezza, fama, prestigio, ecc.). Forse anche per questo la Bibbia prevede un grande male, per chi si appoggia a un uomo: "è maledetto l'uomo, che pone la propria fiducia in un uomo! ".

Certamente R.D. aveva un grande bisogno di fidarsi di altri, perché non si fidava di sé. Sentiva - e si sente - fragile, quasi incapace di dire " Io ci sono ". E se non impara a trovare la forza dentro di sé, patirà sempre di un vuoto disorientante.

Ma è veramente vuota dentro di sé?

Dalla natura ognuno di noi è stato fornito di tutte le forze, fisiche psichiche spirituali, necessarie ad affrontare la vita. Purtroppo mentre quasi tutti curano le energie fisiche, molti meno si applicano ad alimentare le energie psichiche, e pochissimi alimentano quelle spirituali. Anzi, molti, come nel caso di R.D., lasciano rattrappite e inutilizzate le energie psichiche, che sembrano ormai disseccate e inesistenti. È necessario svegliare queste energie addormentate e lasciate inutilizzate a causa della comodità di appoggiarsi sempre agli altri come fanno i bambini in culla. È necessario quindi un sussulto che risvegli le forze interiori: la buona volontà e l'aiuto di Dio, il quale può servirsi anche di qualche esperto.

Nell'avvenimento, naturalmente, ha un ruolo anche il marito. La signora R. D., ovviamente, considera soltanto il "torto" recato a lei, e non si permette di vedere anche il torto morale e affettivo, che il marito ha inflitto a se stesso. Dev'essere molto tagliente questo torto, se il marito afferma che per lui "ormai tutto è passato", perciò senza conseguenze. Questa affermazione serve a nascondere ciò che brucia e non si vuol vedere, per non esserne troppo travolti dal rimborso.

A questo punto la riflessione condurrebbe troppo lontano e ad altre considerazioni.