HOME

Home > Lettere e risposte > 1 Lettere prima del 12 > Il fidanzato (1)

Il fidanzato (1)

Al mio fidanzato, un anno e mezzo fa, quando lavorava a Verona, una sua collega, moglie e madre, in evidente difficoltà personale, si è attaccata con un’amicizia direi .... molto stretta. Mi accorsi del suo cambiamento nei miei confronti, e lo lasciai, anche per tenere fede ai miei principi. Ora siamo rimessi insieme, ma ogni tanto ritorna a galla quella vicenda, soprattutto quando il mio fidanzato, con il quale sto da tre anni, si comporta in un modo che mi ricorda quel passato.
Come devo comportarmi?

C.

Se un consiglio è lecito (ahimé: no!) impartire, non può essere altro che quello di ascoltare il Suo cuore.

È certo, che non si scordano mai più nella vita le ferite ricevute e l’affetto (o ciò che crediamo affetto) turbato. Il ricordo si affievolisce, ma non scompare del tutto, se non con l’Alzheimer. Opino invece che si debba guardare in faccia alle ferite, e scoprire che cosa esse hanno fatto dolere dentro di noi. L’amore che si è donato? L’orgoglio ferito? Un appoggio mancato? Un sogno infranto? L’immagine sociale di sé incrinata? Il riemergere di dolori sofferti nel passato, possono collegarsi in qualche modo al dolore presente? … E molte altre situazioni, che solo un’analisi attenta riesce a mettere a fuoco.

Il desiderio, o la pretesa, che tutto ritorni come prima, non aiuta a rasserenare. Un dolore cacciato, non scappa, ma rimane, e più si tenta di scacciarlo più esso aumenta.

La sofferenza, a qualunque genere essa appartenga, fa parte del vivere, e, se guardata bene in faccia, può trasformarsi in un’occasione di nuova crescita spirituale e psichica.

La situazione che Lei esprime, esige anche un serio esame, oltre che sulle Sue reazioni immediate, anche sul carattere e la personalità del Suo fidanzato, e sulla qualità del vostro rapporto. Evidentemente, io non trovo corretto entrare in questi due argomenti, perché non vi conosco. E, se anche vi conoscessi, non darei nessun parere, perché dentro di voi, ci siete soltanto voi due. Tuttavia mi pare ovvio indicare questi due argomenti, perché anche essi sono due elementi della Sua sofferenza, che è opportuno analizzare.

Grazie per averci scritto.

Maggio 2006