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I sogni

Mi levi una curiosità. Voi psicologi parlate molto dei sogni, dai quali ricavate chissà quali segreti. Anch'io, per curiosità, ho letto qualche manuale che tratta dei sogni. Ma più che una illuminazione, ne ho ricavato ulteriori dubbi. Lei che ne dice?
A. M.
Non posso proprio dir nulla sui Suoi dubbi, perché non li conosco. Anche se gli conoscessi, il procedimento per scoprire la causa dei Suoi dubbi, non lo si compie lanciando in aria una monetina.

Ritengo utile ricordare che l'interpretazione dei sogni è compito piuttosto dello psicanalista, che non dello psicologo.

Ciò però che mi sta a cuore esprimere è che non serve tanto interpretare i sogni, quanto piuttosto comprendere la persona che sogna. I sogni non cascano durante la notte da l'iperuranio nel cervello della gente, non c'è un'infiltrazione di forze angeliche o demoniache nella testa della gente. Il sogno invece è un prodotto dell'uomo che sogna. È un prolungamento, sotto forma diversa, dell'attività della persona.

La strada più ovvia per accostarsi alla scoperta di quanto i sogni esprimono, richiede tre semplici rivelazioni.
  1. Che cosa pensa il sognatore del suo stesso sognare.
  2. Che cosa ha vissuto e colpito emotivamente il sognante nel periodo della sua esistenza in cui avvenne il sogno. Spesso il semplice palesare un evento o un'emozione provate durante il giorno precedente il sogno, può fornire la pista giusta per comprendere il contenuto del sogno.
  3. A quale sviluppo dell'eventuale psicoterapia o delle sedute psicologiche si è giunti. Infatti i sogni non sempre sono dei trucchi attraverso i quali lo psicologo entra di soppiatto nella psiche delle persone. Se si tiene presente che anche i sogni possono essere inibiti, allora man mano che una persona decide di entrare nella parte più remota di sé, anche i sogni che attengono a quella parte progressivamente si liberano e scorrono facilmente. Anche i sogni possono, in qualche modo, essere guidati. Questo lo si costata quando la persona in terapia psichica, produce molti sogni per "essere bravo" e per "favorire la considerazione del terapeuta". In questo caso la produzione di sogni è più adatta a frenare che non a favorire la terapia. A questo proposito frequentemente avviene che, quando un cliente durante le sedute psicologiche evita di trattare un argomento da lui conosciuto ma che non vuol trattare, non ha neppure sogni su quell'argomento.
Come può vedere A. M., se Lei restava con i dubbi dopo aver letto i libri sui sogni, dopo la lettura di questa lettera probabilmente Le sorgerà qualche dubbio in più.

GCM (Febbraio 2006)